Tonio, un nuovo amico siciliano mi ha chiesto un post sulla pesca del luccio, non posso descrivere la tecnica con il vivo, o la tecnica a mort maniè perchè non le pratico, potrei parlare per ore invece dello spinning al luccio, avendola praticata da quarant’anni a questa parte.Ancora mi ricordo, quando a dieci o undici anni, prendendo la canna di bambù di mio padre, un vecchio mulinello Cargem e un unico cucchiaino, andavo a lanciarlo in qualche fosso sperando di agganciare un luccio. Che emozione quando da sotto le alghe o da una tana nel sottoriva scattava fuori un piccolo luccio che mi trovavo attaccato all'esca senza aver visto da dove era venuto, pur pescando in ottanta centimetri d'acqua.Sono passati più di quarant'anni da quei primi lucci, ma l'emozione non è cambiata, ora non cerco più di prendere qualunque luccio, ora cerco solo il Luccio con la L maiuscola, ed effettivamente, vuoi perchè quelli piccoli se li mangiano siluri e cormorani o perchè si stanno semplicemente estinguendo, di lucci piccoli non ne vedo da tempo.A volte cerco di mettermi nei panni di un giovane che, avendo visto sulle riviste di pesca o su internet foto di lucci enormi tenuti in braccio da soddisfatti pescatori, decide di dedicarsi a questa, che appare come una fruttuosa tecnica.
Andrei in un fornito negozio di pesca e comprerei una canna da spinning, un mulinello, del filo dello 0,30 e una manciata di artificiali consigliati dal negoziante o da qualche forum sul web, poi partirei alla volta del fiume/torrente /lago che so ospitare lucci di buona taglia.Avendo giustamente letto che il luccio preferisce luoghi infrascati, o fondali ricchi di ostacoli, perderei i primi due o tre artificiali nella prima ora, poi diventato più prudente continuerei a lanciare qua e la, cercando di vedere se qualcosa insegue il mio artificiale.A sera ternerei a casa, metterei la canna in un angolo e i cucchiaini superstiti in una scatoletta, pensando che è da fessi girare tutto il giorno per niente, e che difficilmente ci riproverei, commettendo così il primo errore della giornata.Perchè non ho fatto niente di sbagliato nella mia prima uscita a spinning, non c'è niente di strano nel girare mezza giornata senza vedere un luccio, certo mi è mancata l'esperienza, forse bisognava insistere nel canneto, forse se riuscissi a lanciare più lontano, forse un rotante più vistoso avrebbe stimolato l'istinto predatorio, forse la perturbazione in arrivo, forse la luna piena, le variabili sono infinite e l'unico modo per sapere come si fa a fare abboccare un luccio è insistere.La canna: Per un pincipiante o per frequentare ambienti ricchi di vegetazione non deve superare i 2,40 mt, e deve lanciare fino a 30/40 g.Il mulinello: Va bene qualunque mulinello robusto di misura 3 o meglio 4 con bobina piuttosto larga, non velocissimo.Il filo: Sconsiglio il trecciato ai principianti, meglio un qualunque 0,30, bobina piena, si usa finchè si vede che diventa opaco, poi si avvolge su una bobina vuota, poi su un'altra e di nuovo sul mulinello, così si sfrutta tutto.
A
Se individuiamo un posto che pensiamo possa nascondere il luccio, non andiamoci sopra, lanciamo a un metro dal supposto nascondiglio, frenando con il dito sulla bobina all'impatto in modo da produrre meno rumore possibile, poi appena il cucchiaino è affondato il giusto recuperiamo in modo non costante, ma alternando brevi fughe a lente cadute e risalite.Se abbiamo intenzione di mangiare il pescato, portiamoci un raffio telescopico di un paio di metri, altrimenti potremmo trovarci nell’impossibilità di salpare un bel luccio, e se riusciamo a tirarlo su, basta, torniamo a casa. In provincia di Pavia si possono catturare al massimo 2 lucci al giorno, ma se il pesce è di buona taglia, e se stiamo girando già da un po’, accontentiamoci di uno.
Se vogliamo rilasciare il pescato, dovremo usare artificiali ad amo singolo, e portare con noi il guadino, che è scomodissimo in caso di vegetazione fitta e rovi, ed è difficile che un luccio sopravviva alla cattura .
Se vogliamo rilasciare il pescato, dovremo usare artificiali ad amo singolo, e portare con noi il guadino, che è scomodissimo in caso di vegetazione fitta e rovi, ed è difficile che un luccio sopravviva alla cattura .
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