28 agosto, 2008

La cultura dei venti


L' intensità del vento si misura in genere in [m/sec], ma in alcuni casi è possibile trovare descrizioni che adottano [Km/h] oppure [Nodi].
L'utilizzo del Nodo = [Miglia all'ora] come unità di misura è legato soprattutto alla tradizione marinaresca che, per misurare le distanze, utilizza il miglio marino generalmente considerato pari a 1852 m. I venti sono uno dei fattori importarti da considerare per ogni tipo di pesca. Utile è ricordare ed imparare i loro nomi e la loro provenienza.



TRAMONTANA (da Nord )
E' un vento molto freddo che di solito porta tempo asciutto, cielo sereno e visibilità ottima.

IL GRECALE ( da Nord Est )
E' un vento freddo e intenso caratteristico della stagione fredda.

LEVANTE ( da Est )
E' un vento che, come dice il nome, spira da Est ed è tipicamente estivo.

LO SCIROCCO ( da Sud Est )
E' un vento che proviene dal continente africano per cui risulta essere molto caldo e secco.

MEZZOGIORNO - OSTRO ( da Sud )
E' un vento meridionale debolissimo che ha un azione scarsamente sentita nei mari italiani.

IL LIBECCIO ( da Sud Ovest )
Il libeccio è un vento umido, molto rafficoso e violento che proviene da Sud Ovest.

PONENTE ( da Ovest )
E' un vento che, come dice il nome, spira da Ovest ed è tipicamente estivo.

IL MAESTRALE ( da Nord Ovest )
E' uno dei venti più intensi e forti che interessano l'Italia.

Il Vento non è altro che aria in movimento. Lo studio del comportamento delle masse d’aria rinvia automaticamente al vento, non senza porsi alcune domande circa la sua essenza.
- Che cos'è?
- Perché soffia in questa o in quella direzione?
- Perché può essere più o meno violento?
- Perché è più freddo o più caldo?
- Quale ruolo possono giocare le barriere orografiche nei confronti di una massa d’aria in movimento?

Bisogna considerare fin da subito il concetto di pressione atmosferica. E chiaro ormai che la nozione di pressione atmosferica è legata alla nozione di temperatura, essendo chiaro che le masse d’aria possono essere calde o fredde, quindi più leggere o più pesanti. Il peso della colonna d’aria su una data località dipende da temperatura dell’aria stessa.
A questo fattore termico si aggiungono i fattori dinamici: rotazione terrestre, movimento delle masse d’aria. Si rileva, in ogni caso, che la pressione può variare sensibilmente da un’ora all’altra, in uno stesso luogo. S’immagina facilmente come essa sia variabile da luogo a luogo.
Il confronto dei valori di pressione rilevate in differenti punti della Terra è una delle chiavi per comprendere tutta la meteorologia. Per fare questo confronto si riconducono prima tutte le misure a uno stesso livello di riferimento, che è il livello del mare: si riportano i valori cosi ottenuti su carte apposite e si uniscono tutti i punti aventi la stessa pressione, appaiono come delle linee di uguale pressione, chiamate isobare.
Tracciate abitualmente di 5 in 5 millibar le isobare rivelano subito una conformazione della pressione, con avvallamenti e monti, ben accostabile alle curve di livello in uso per le carte topografie, che indicano il rilievo terrestre e le batimetriche delle carte nautiche che danno preziose informazioni sul rilievo sottomarino.
Il tracciato delle isobare in generale fa apparire sulle carte un insieme molto complesso di raffigurazioni, in forme talvolta strane ma in genere riconoscibili. Un certo numero di figure, con forma, raggio e diametro variabili, dette figure isobariche di alta o bassa pressione.
Nel caso delle "paludi barometriche", ovvero campi di pressione livellati, con scarso gradiente barico, i venti tendono ad essere molto deboli se non addirittura assenti.
Si può rilevare. in particolare che in certi luoghi le isobare sono circolari e si inseriscono più o meno regolarmente le une nelle altre. Quando il valore delle isobare diminuisce verso il centro della figura si è in presenza d’una depressione, cioè di un campo di bassa pressione. Viceversa, quando il valore delle isobare tende a salire man mano che ci si avvicina al centro di una figura siamo in presenza di un campo di alta pressione (anticiclone).
In biometeorologia il vento rappresenta una variabile climatica importante.
E’ in grado di scatenare, specialmente in condizioni di caldo o di freddo umido notevoli disturbi ad organi, apparati e sistemi dell’organismo umano. Esso viene innescato da differenze di pressione atmosferica tra due località ed ha tendenza a convergere dalle zone di alta pressione verso le zone di bassa pressione.
Il vento si definisce stabilendone la sua direzione di provenienza e la sua velocità. Due parametri, questi, che consentono di comprendere immediatamente la sua forza e la sua azione sull’organismo umano. La velocità del vento può essere espressa in metri al secondo, in chilometri orari, in miglia orarie o in nodi.
In Italia vengono impiegati i chilometri orari. Da segnalare che l’unità internazionale è il nodo (1,852 km/h).
Quando i venti (masse d’aria) provenienti da Nord incontrano una barriera orografica saranno costretti a risalirla; tendono quindi a raffreddarsi, condensano il vapore acqueo che contengono e . provocando maltempo sui versanti sopravvento, con cielo coperto, piogge e nevicate, talvolta anche abbondanti. Un comportamento meteorologico noto con il nome di Stau, a cui corrisponde, sul versante opposto, il Fohen. Infatti, risalita la montagna, detti venti perdono inevitabilmente tutto il loro contenuto in vapore acqueo. Valicata la barriera montana stramazzano sul versante opposto, si riscaldano per compressione provocando un sensibile aumento della temperatura con dissolvimento delle nubi e clima caldo e secco.
Seguendo lo spostamento dei venti dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione, avremo quindi uno spostamento di masse d’aria.

Nessun commento:

Posta un commento