28 ottobre, 2008

La pesca del polpo

L'abc: il polpo (Octopus Vulgaris)
Il polpo (e non "polipo", che è un animale completamente diverso) è un mollusco cefalopode molto intelligente: pensate che possiede un rapporto tra peso del cervello e peso corporeo fra i più alti tra le crzeature marine ed inoltre ha neuroni.....sparsi un po' in tutto il corpo. Si nutre di molluschi, sia bivalvi che cefalopodi, crostacei e piccoli pesci, che cattura con impeccabili agguati sul fondo, utilizzando i suoi tentacoli muniti di doppio ordine di ventose per ghermirli. La sua bocca è dotata di un possente becco corneo, con cui riesce ad aprire il guscio dei molluschi bivalvi di cui è ghiotto. Spesso è proprio questa sua abitudine alimentare a tradire il suo nascondiglio, poiché il polpo sovente lascia i gusci delle sue prede proprio davanti alla tana.

Generalmente il polpo si "costruisce" un nascondiglio in grado di proteggerlo dall'attacco dei molti pesci che gradiscono le sue carni gustose, in primis murene, gronghi, cernie e dentici.La tana può essere un buco o una spaccatura presente nella roccia, oppure può essere scavata direttamente nel fango o nella sabbia, di solito sotto ad un sasso. Questo mollusco è poi solito sigillare l'imboccatura del suo rifugio con una serie di sassi e ciottoli accatastati: normalmente, quando non è in caccia, se ne sta affacciato all'ingresso, pronto a ritrarsi nella tana al minimo cenno di pericolo, trascinandosi dietro con i tentacoli qualche ciottolo in modo da proteggersi dai denti dei predatori.
Le tecniche di pesca
Possiamo suddividere le tecniche di pesca al polpo, effettuata con lenze a mano, in due categorie quali:
Da natante (barca)
Da riva
La distinzione delle tecniche è puramente logistica e dipende dallo strumento (polpara o polpessa) che si andrà ad utilizzare.
Da barca
Dalla barca, infatti , il polpo viene pescato, sia su basso fondale (2-10m.) che su medio fondale (10 - 50), utilizzando una lenza così costituita:


Una matassa raccoglie circa 100 mt. di comunissima treccia verde terminante con un richiamo (strisce di sacchetto di plastica) il piombo (da utilizzare piu' pesante nel caso di profondità maggiori) e la polpara o polpessa tipicamente da barca.
Quest'ultima, se fatta a regola d'arte specie se da pescatori professionisti, presenta una struttura in legno (bacchetta) in genere in faggio, di una decina di centimetri, terminante con un tappo di sughero inchiodato e da una rosa di ami, in genere serie mustad da palangaro, legati da filo per reti da pesca. La polpara di solito viene verniciata con smalto bianco per immersione in modo che la vernice (rigorosamente di colore bianco) possa fissare e irrigidire il tutto.
Innesco:
La bacchetta di faggio che in foto risulta verniciata serve ad accogliere la pelle di pollo opportunamente avvolta e legata o del pesce (sugarello, sarago, salpa, occhiata, sarda,..ecc) o delle zampe di gallina.
Azione di pesca dalla barca
E' semplice: basterà calare max 2 lenze lateralmente (dx - sx) e ogni tanto (10 sec.) sollevare progressivamente la zavora dal fondo avvertendo se il polpo si è aggravato o no sulla nostra polpara. Nel caso in cui lo sia occorrerà ferrare e recuperare lentamente salpando il polpo a bordo.
Detta polpara proprio per la sua struttura e costruzione se manovrata dalla barca meglio se in verticale sul fondo, proprio perchè presenta il tappo in sughero che porterà verso l'alto gli ami, tenderà ad incagliare meno al fondo.
Da terra:
Pescare il polpo da terra risulta piu' complesso ma con i dovuti accorgimenti riusciremo ad incagliare meno e a pescare il nostro anbito octopus.
Innanzitutto partiamo dalla lenza:
Anche se sembra simile a quella da barca non lo è per due fattori: l'avvolgilenza e la polpara.
Anzichè usare la classica matassa in sughero risulterà comodo ed utile un piolo in legno meglio se di sezione spessa in cui si avvolgerà la cima per il relativo disincaglio (tale operazione vi eviterà spiacevoli lesioni alla cute delle vostre mani)
La polpara invece risulta il cuore della lenza che differenzia l'azione di pesca. Essa infatti è costruita con filo zincato piegato a " V " che accoglierà sei ami opportunamente legati e verniciati.
Innesco:
La struttura a "V" della polpara consentirà al pescatore di inserire dentro di essa pesci di ogni genere e ali di pollo opportunamente legate.
Azione di pesca:
Lanciata da riva (moli, coste rocciose, misti) la nostra polpara fungerà nello specifico da ecoscandaglio.
La treccia trasmetterà al dito indice del pescatore le diversità di fondale e il possibile aggravarsi del polpo sulla nostra polpara. Detto dito, inoltre, oscillerà periodicamente in fase di recupero la treccia che andrà a muovere il nostro richiamo posto a circa 25 cm sopra la nostra insidia. Nel caso in cui sentiamo il polpo muoversi e schiacciare al fondo la nostra esca sarà immediatamente necessaria una pronta ferrata e un recupero costante e graduale della nostra preda.
Altri accessori:
Ditale (spezzoni di camera d'aria di citybike), un secchio, una pinza per rimettere apposto gli ami aperti dagli inevitabili incagli, una pezza, altri piombi e polpare di riserva, un coltello.

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