02 dicembre, 2008

Sua Maestà il Luccio: esperienze di pesca

Tonio, un nuovo amico siciliano mi ha chiesto un post sulla pesca del luccio, non posso descrivere la tecnica con il vivo, o la tecnica a mort maniè perchè non le pratico, potrei parlare per ore invece dello spinning al luccio, avendola praticata da quarant’anni a questa parte.Ancora mi ricordo, quando a dieci o undici anni, prendendo la canna di bambù di mio padre, un vecchio mulinello Cargem e un unico cucchiaino, andavo a lanciarlo in qualche fosso sperando di agganciare un luccio. Che emozione quando da sotto le alghe o da una tana nel sottoriva scattava fuori un piccolo luccio che mi trovavo attaccato all'esca senza aver visto da dove era venuto, pur pescando in ottanta centimetri d'acqua.
Sono passati più di quarant'anni da quei primi lucci, ma l'emozione non è cambiata, ora non cerco più di prendere qualunque luccio, ora cerco solo il Luccio con la L maiuscola, ed effettivamente, vuoi perchè quelli piccoli se li mangiano siluri e cormorani o perchè si stanno semplicemente estinguendo, di lucci piccoli non ne vedo da tempo.A volte cerco di mettermi nei panni di un giovane che, avendo visto sulle riviste di pesca o su internet foto di lucci enormi tenuti in braccio da soddisfatti pescatori, decide di dedicarsi a questa, che appare come una fruttuosa tecnica.Andrei in un fornito negozio di pesca e comprerei una canna da spinning, un mulinello, del filo dello 0,30 e una manciata di artificiali consigliati dal negoziante o da qualche forum sul web, poi partirei alla volta del fiume/torrente /lago che so ospitare lucci di buona taglia.Avendo giustamente letto che il luccio preferisce luoghi infrascati, o fondali ricchi di ostacoli, perderei i primi due o tre artificiali nella prima ora, poi diventato più prudente continuerei a lanciare qua e la, cercando di vedere se qualcosa insegue il mio artificiale.A sera ternerei a casa, metterei la canna in un angolo e i cucchiaini superstiti in una scatoletta, pensando che è da fessi girare tutto il giorno per niente, e che difficilmente ci riproverei, commettendo così il primo errore della giornata.Perchè non ho fatto niente di sbagliato nella mia prima uscita a spinning, non c'è niente di strano nel girare mezza giornata senza vedere un luccio, certo mi è mancata l'esperienza, forse bisognava insistere nel canneto, forse se riuscissi a lanciare più lontano, forse un rotante più vistoso avrebbe stimolato l'istinto predatorio, forse la perturbazione in arrivo, forse la luna piena, le variabili sono infinite e l'unico modo per sapere come si fa a fare abboccare un luccio è insistere.
La canna: Per un pincipiante o per frequentare ambienti ricchi di vegetazione non deve superare i 2,40 mt, e deve lanciare fino a 30/40 g.Il mulinello: Va bene qualunque mulinello robusto di misura 3 o meglio 4 con bobina piuttosto larga, non velocissimo.Il filo: Sconsiglio il trecciato ai principianti, meglio un qualunque 0,30, bobina piena, si usa finchè si vede che diventa opaco, poi si avvolge su una bobina vuota, poi su un'altra e di nuovo sul mulinello, così si sfrutta tutto.
Artificiali: Rotanti, meglio quelli con testa piombata che sono più lunghi, un luccio a volte ingoia completamente il cucchiaino, e di 15/20 g , ondulanti di 10 cm, pesanti (20/30 g) se dobbiamo lanciare lontano e c'è buona profondità, più leggeri (12/18g) se lanciamo più vicino e c'è poca acqua. L'ondulante leggero a parità di velocità è molto più mobile, e quindi più adescante.Minnows: Sono molto adescanti e piuttosto costosi, montano due ancorette che difficilmente lasciano scampo al predatore che li attacca, e prendono ancora più facilmente alghe, rami e quant'altro, ne porto sempre un paio con me, e se mi capita il luccio indeciso, che segue il cucchiaino fin sotto i miei piedi, indietreggio e contemporaneamente mi abbasso un pochino, il tutto con estrema lentezza, sostituisco l'artificiale con un minnows "suspending" di quelli che affondano molto lentamente e lo lancio nei pressi di dove ho visto il luccio, tante volte ci casca ma se dopo un paio di lanci non si vede, meglio riprovarci al ritorno, magari dopo un'orettaAzione di pesca: La prima cosa è osservare, avvicinarsi lentamente cercando di stare coperti, cioè di avere alle spalle qualcosa che nasconda la nostra figura e non la faccia spiccare contro il cielo, camminare in punta di piedi, lasciare la morosa o gli amici molto indietro, le allegre comitive non funzionano a spinning. Se individuiamo un posto che pensiamo possa nascondere il luccio, non andiamoci sopra, lanciamo a un metro dal supposto nascondiglio, frenando con il dito sulla bobina all'impatto in modo da produrre meno rumore possibile, poi appena il cucchiaino è affondato il giusto recuperiamo in modo non costante, ma alternando brevi fughe a lente cadute e risalite.
Se abbiamo intenzione di mangiare il pescato, portiamoci un raffio telescopico di un paio di metri, altrimenti potremmo trovarci nell’impossibilità di salpare un bel luccio, e se riusciamo a tirarlo su, basta, torniamo a casa. In provincia di Pavia si possono catturare al massimo 2 lucci al giorno, ma se il pesce è di buona taglia, e se stiamo girando già da un po’, accontentiamoci di uno.
Se vogliamo rilasciare il pescato, dovremo usare artificiali ad amo singolo, e portare con noi il guadino, che è scomodissimo in caso di vegetazione fitta e rovi, ed è difficile che un luccio sopravviva alla cattura .

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